di Simona Verrazzo
L’arte a servizio della società, la creatività che coniuga la sostenibilità, la consapevolezza che le opere sono della comunità e non auto-celebrazioni in funzione di premi internazionali. Non è semplice essere una star dell’architettura conosciuta in tutto il mondo e scegliere di creare soltanto per il proprio paese. Eppure Yasmeen Lari ne è stata capace.
Pioniera dell’architettura in Pakistan
Classe 1941, Yasmeen Lari è uno dei simboli del Pakistan, paese da oltre 250 milioni di abitanti, il primo a maggioranza musulmana ad aver avuto un premier donna, Benazir Bhutto, nel 1993. In precedenza, però, è stata la stessa Yasmeen Lari a infrangere un tabù, diventando la prima donna a laurearsi in architettura. La sua è una carriera esemplare che l’ha trasformata in un esempio per generazioni di ragazze non soltanto pachistane ma dell’intera regione dell’Asia meridionale.


I progetti che hanno fatto storia
Tanti i lavori che hanno fatto la storia: suo è il primo progetto di edilizia popolare del Pakistan costruito a Lahore tra il 1973 e il 1975: in totale 787 appartamenti ispirati allo stile Moghul. Nel 1980 arriva un altro record: è la prima donna presidente dell’Istituto degli architetti del Pakistan e, in questa veste, realizza progetti anche su commissione governativa, comprese caserme militari.


Architettura globale e temporanea
All’estero Yasmeen Lari ha realizzato lavori temporanei, all’interno di grandi eventi e sempre attenta alla sostenibilità. Tra questi spicca l’istallazione di tre moschee smontabili in bambù alla prima edizione della Biennale di Arte Islamica di Jeddah, in Arabia Saudita, nel 2023, e il padiglione circolare rialzato, in legno e canne, ispirato all’emergenza di innalzamento del livello dei mari, presentato quest’anno al Festival dell’Architettura di Londra.

Il volontariato come vocazione
Il 2023 è anche l’anno in cui viene insignita della Royal Gold Medal, assegnatale dal Royal Institute of British Architects (RIBA), tra le più importanti istituzioni del mondo dedicate all’architettura: un riconoscimento arrivato dopo 23 anni dal suo ritiro dalla professione, nel 2000. Da allora si dedica al volontariato, in particolare dopo il terremoto del 2005, che lei ha sempre definito “la svolta” nell’infondere una missione sociale all’architettura: bambù, fango e calce per costruire strutture sostenibili nei villaggi rurali, liberandoli da inquinamento e sprechi, opere realizzate attraverso la Heritage Foundation Pakistan.


Un riconoscimento storico
Un radicale cambiamento di vita, come testimoniato dalle sue parole in occasione della medaglia RIBA.
Sono rimasta così sorpresa nel sentire questa notizia e ovviamente sono pienamente felice. Non avrei mai immaginato che, mentre mi concentro sulle persone più emarginate del mio paese, avventurandomi lungo inesplorati sentieri vagabondi, potessi ancora essere presa in considerazione per le più alte onorificenze della professione di architetto.
Yasmeen Lari: un modello per le nuove generazioni
Lei come esempio per le nuove generazioni e per questo celebrata in un libro in inglese illustrato per bambine e bambini, dal titolo Yasmeen Lari, Green Architect: The True Story of Pakistan’s First Woman Architect, pubblicato da Clarion Books.
Api furibonde, è il momento di condividere questa storia di impatto sociale!
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