di Mariella Massaro
I fiori sono da sempre apprezzati per la loro bellezza e per il loro profumo. Sono in grado di suscitare emozioni profonde e positive. Hanno la capacità intrinseca di farci sentire realmente bene. C’è chi i fiori ama coltivarli, chi regalarli nelle occasioni importanti e poi c’è Teresa D’Ambrosio che con i fiori realizza gioielli e quadri.
Teresa è nata nel 1991 ad Adelfia, provincia di Bari e già da piccola aveva uno spirito creativo, realizzava infatti gioielli con perline che vendeva a due spicci nel suo quartiere.
Amante dei fiori, ha sperimentato varie tecniche, sino ad arrivare alla realizzazione di gioielli con fiori veri. Ha iniziato a farlo per hobby nel 2016 e dal 2019 è diventato per lei un lavoro. Poco dopo ha cominciato a realizzare con fiori veri anche dei quadri, ottenendo così opere molto raffinate e singolari.
I fiori per me rappresentano simbolo di rinascita. Sono imperfetti ma stupendi.
Hanno una vita breve, si sa, e l’idea che possano vivere per sempre attraverso un gioiello o un quadro ed essere legati ad un ricordo indelebile, è sostanzialmente il fulcro della mia arte.


Un lavoro fatto di profumi, di forme e di colori
Teresa D’Ambrosio realizza gioielli e quadri con fiori freschi che poi lascia essiccare in una pressa composta da due pannelli di legno, con fogli assorbenti nel mezzo. I fogli assorbono l’umidità dei fiori e dopo circa 2-3 settimane, i fiori sono completamente asciutti e assottigliati, pronti per essere utilizzati.
Successivamente vengono lavorati nella resina. È importante utilizzare resina di alta qualità, non tossica e che non formi bolle che potrebbero compromettere la perfetta realizzazione di un gioiello personalizzato e unico.


Negli anni Teresa ha imparato a conoscere le varietà dei fiori, ad apprezzarne le caratteristiche e a valutare quelli che meglio si adattano alla realizzazione delle sue opere artigiane. Ad esempio, il tulipano è un fiore che poco si presta per via del suo petalo molto grasso che con l’essiccazione perde il suo colore.
Le rose, le margherite e le foglie sono le più facili da lavorare. I fiori troppo grandi, quali le gerbere e i girasoli, Teresa li scompone petalo per petalo per poi ricomporli dopo l’essiccazione. Questa procedura la utilizza soprattutto quando deve realizzare i quadri, per evitare che il fiore possa ammuffire nella sua parte interna.
Solitamente utilizzo fiori che raccolgo personalmente nelle mie lunghe passeggiate e che poi faccio essiccare prima della lavorazione. Un fiore molto bello e che si trova dappertutto è il fiore del pizzo della regina Anna, chiamato anche carota selvatica. Si tratta di una pianta che ha piccoli fiori bianchi con un caratteristico aspetto merlettato. Sono stupendi!
Il mio fiore preferito in assoluto è il Non ti scordar di me, un fiore che cresce in montagna. Ho provato a coltivarlo nella nostra zona, senza ottenere risultati. Per questo motivo lo compro dalla Lituania, già essiccato e sottovuoto


Teresa lavora su gioielli e quadri realizzati che rispecchiano il suo gusto, ma anche su commissione. Al momento vende principalmente all’estero (Stati Uniti, Francia e Germania), dove l’artigianato italiano è sicuramente più apprezzato.
Il linguaggio dei fiori
Gli omaggi floreali non sono mai passarti di moda. La varietà e il colore dei fiori sono elementi molto importanti perché ognuno di essi è portatore, appunto, di un messaggio specifico. Ogni fiore ha un suo significato particolare e comunica tramite un vero e proprio linguaggio non verbale chiamato florigrafia.
La florigrafia
La florigrafia ha radici ben salde nella storia e nella cultura di popolazioni molto antiche, attraversando le varie epoche sino a raggiungere i giorni nostri. Nel Medioevo e nel Rinascimento infatti, ai fiori si attribuivano significati morali. Tuttavia, la florigrafia raggiunse il suo pieno sviluppo solo nell’Ottocento, in età vittoriana, epoca in cui il linguaggio dei fiori era strettamente legato alla comunicazione dei sentimenti.
Le prime notizie a riguardo sono da ricondurre a Mary Wortley Montagu, scrittrice e poetessa, nonché moglie dell’ambasciatore inglese, che dopo il suo soggiorno nella capitale turca, Costantinopoli, scrisse delle lettere, pubblicate poi nel 1763, nelle quali raccontava dell’usanza chiamata selam, di attribuire significati simbolici ai fiori. Successivamente in Europa si diffusero diversi dizionari che non inventarono un nuovo linguaggio dei fiori ma ne raccolsero i significati già conosciuti o perduti nel tempo.


Ogni fiore quindi è unico nel colore, nel profumo, nella forma e nelle emozioni che vuole suscitare. Grazie al suo significato possiamo inviare un messaggio simbolo di vita, prosperità, speranza e perché no, di amore e di amicizia.
È difficile credere che oggi abbiamo la stessa cura e attenzione dei Vittoriani nello scegliere i fiori, ma Teresa D’ambrosio di certo sì, quando realizza le sue opere.
Infatti, il suo lavoro comincia da una ricercata e accurata selezione di fiori da utilizzare.


Teresa e il suo sogno che profuma di fiori
Teresa vorrebbe espandere il suo business soprattutto in Italia. I social hanno contribuito a darle visibilità ma attualmente non portano i guadagni sperati.
Per questo partecipa ad eventi che le permettono di farsi spazio nell’artigianato italiano, confrontandosi con un pubblico attento e interessato. Ha partecipato infatti alle diverse edizioni tenutesi negli anni, l’ultima lo scorso maggio, del Vintage Market Bari, il primo grande vintage store di Puglia. È un evento nel quale i protagonisti sono gli espositori che partecipano esponendo tantissimi articoli come quadri, gioielli e accessori artigianali, dischi, libri, illustrazioni e tanto altro.
Non è facile. I frutti di questo lavoro di raccolgono lentamente. Ma se i sogni sono desideri, io dico a tutti coloro che vogliono fare della propria passione il proprio lavoro, di non arrendersi mai e di crederci sempre. Perseverare è l’unica azione possibile.
C’è una connessione profonda di sicuro tra i fiori e l’animo di Teresa D’ambrosio. I fiori rappresentano bellezza, delicatezza e rinascita, simboli che risuonano da sempre nel cuore di tutte noi Api furibonde.
Se ti è piaciuto questo articolo condividilo con altre Api furibonde e leggi anche Dandy Vitelli e il suo mondo di carta.