Francesca Sanzo

Francesca Sanzo: la forza della fragilità nelle parole

di Mariapaola De Santis

Francesca Sanzo è scrittrice, consulente e formatrice. Tiene corsi di scrittura per il web, ha scritto libri autobiografici sulla sua storia di cambiamento intrapresa sette anni fa ed è per questo che rientra a pieno titolo fra le Api furibonde a cui vogliamo dare voce.

Tutto è iniziato da 40 kg di troppo: il punto di partenza di questo tuo nuovo percorso di vita. Per usare le tue parole qual è stata la “punta di spillo in mezzo al petto”? Cosa scatta dentro di te e ti porta a decidere di cambiare?

La decisione di cambiare arriva sempre dopo un lungo processo “invisibile”: un giorno ti rendi conto che non sei più la stessa persona e che tutto quello che ti blocca, ti spaventa o ti ha spinto a fare scelte che non sempre erano quelle giuste per te, va modificato per stare bene. Il cervello manda messaggi per un po’, inizialmente li ignori e poi accade qualcosa che ti fa decidere che è il momento di prendere in mano la situazione e provare a dare una svolta. Per me è stato compiere 40 anni, sentire che il mio corpo – che avevo sempre percepito forte e in grado di portarmi ovunque – non lo era poi più tanto e che la mia obesità non mi permetteva di fare cose che invece desideravo fare, come per esempio correre con mia figlia al parco giochi, viaggiare in camper e bicicletta e poter fare lunghe camminate che sono sempre state la mia passione. Ho cercato di smettere di darmi giustificazioni, ho cercato di guardarmi amorevolmente accettando il punto a cui ero, il fatto che per paura, ansia e per tante ragioni ero ingrassata così tanto negli ultimi 10 anni.

Il blog Panzallaria, online dal 2005, racconta di te e del tuo cambiamento. Quali difficoltà hai incontrato nel tuo cammino?

Il mio blog è – dal 2005 – la mia casa digitale: lì ho sempre messo in scena racconti e riflessioni del quotidiano, perché scrivere è – oltre che un lavoro – una passione. È stato quindi naturale raccontare anche questa parte del mio processo di evoluzione, perché penso che sia sempre prezioso per chi lo fa e anche un po’ per chi legge, condividere con gli altri in maniera generativa quello che impariamo. Come in tutti i cammini ci sono momenti in cui sei più motivata e altri in cui temi di non farcela, che la meta sia troppo sfidante. Come racconto anche nel mio libro A due passi dalla meta, io ho usato una strategia specifica: non ho immaginato di perdere 40 chili (erano troppi e non erano necessariamente il mio obiettivo) ma mi sono data tanti piccoli obiettivi raggiungibili e intermedi e mi sono ascoltata molto.

Francesca Sanzo e il valore del cambiamento

Hai dovuto affrontare il cambiamento…

Ho dovuto cambiare il mio stile di vita, ho dovuto fare i conti con i miei fantasmi e con tutto quello che mi bloccava e che mi faceva mangiare in modo disfunzionale come scudo per le mie paure. Questa prima fase, in cui ho tentato di spogliarmi e guardarmi con amore e attenzione, senza però compatirmi, è stata la più difficile di tutte. Poi certo, praticamente, soprattutto all’inizio, cambiare stile di vita, imparare un nuovo stile alimentare e iniziare a fare un po’ di moderata attività fisica è stato impegnativo e faticoso, ma piano piano ho trasformato alcune attività in routine e dopo non ne ho potuto più farne a meno.

Francesca Sanzo e la scrittura

Il libro 102 chili sull’anima parte proprio dalla condizione interiore che è stata la leva del tuo agire ed anche della realizzazione professionale attraverso la scrittura. Come hai trovato la tua strada?

Prima del libro, proprio grazie alla condivisione sul blog , ho compreso che forse il percorso che stavo facendo io, le paure che avevo io, erano anche di altre persone e ho sentito l’esigenza di condividere in maniera più organica e narrativa la mia storia. Lavoro come copywriter, storyteller e progettista di contenuti digitali e quindi mi è sembrato naturale usare tutte le mie competenze per raccontare una storia. Sentivo l’urgenza di dialogare con altre me, persone che si trovavano nello stesso momento di “inceppo” in cui mi ero trovata io e volevo lanciare un messaggio: si può cambiare a qualunque età, malgrado ciò che ti possano dire gli altri.

Francesca Sanzo

L’importante è che non pensare che sia troppo tardi…

Non è mai troppo tardi per il cambiamento che è il frutto di un processo di riscoperta, ascolto e amore di sé che non prevede sconti, può essere anche molto sofferto ma di sicuro conduce all’autenticità. Non immaginavo che 102 chili sull’anima avrebbe avuto tanto successo ma sono felice di sapere che è arrivato dove volevo, ovvero non solo a persone che desideravano dimagrire (non è un manuale di dieta) ma a chi voleva leggere una testimonianza di cambiamento.
La mia strada professionale è arrivata, anch’essa, attraverso errori, prove, fallimenti e piccoli successi: sono laureata in lettere, ho un master in comunicazione e informatica e ho lavorato tanti anni in agenzia e poi come freelance, mettendomi in gioco sul web quando ancora era un territorio da esplorare e sperimentare. Ho sempre desiderato fare delle parole e della scrittura il mio lavoro e con impegno e anche un po’ di coraggio e stravaganza, portando avanti sempre molti progetti, non solo professionali, ci sono riuscita. Studio di continuo e cerco sempre di imparare cose nuove che mi aiutino a fare meglio il mio lavoro.

Francesca Sanzo ha sottolineato più volte che la sua storia, il suo blog, ma soprattutto i suoi libri, rappresentano una testimonianza, veicolano un messaggio.

Che cosa vuoi testimoniare con la tua esperienza ad una donna in cerca di realizzazione, di nuovi stimoli professionali o semplicemente personali? E quali parole potrebbero essere ispiratrici di un cambiamento?

Spesso dei cambiamenti degli altri notiamo solo il risultato e questo ci spinge a dirci: “Io non ce la farò mai perché non sono così”. Dovremmo rimanere concentrate sul processo che è la vera chiave di svolta perché ha a che fare con le abitudini e la quotidianità. Se riusciamo a trovare la nostra strategia e a implementare piccole abitudini che mettano in moto un nuovo processo virtuoso, allora il cambiamento è in atto e a un certo punto arriva il risultato. Sicuramente occorre non temere di guardare alle proprie fragilità, testimoniarle, sentirle come la nostra vera forza: solo chi ha paura, solo chi ha dei punti molli con cui ha a che fare ogni giorno, può davvero essere coraggiosa, può davvero avere la necessaria empatia per gli altri e per i loro punti molli per abbracciare il cambiamento in modo consapevole e generativo.
Quindi a te che mi leggi dico: non pensare mai che la tua fragilità sia una debolezza, le persone fragili sono flessibili, mobili e in ascolto e possono creare grandi comunità di sostegno reciproco con le altre persone. Le tue fragilità sono quelle che ti permetteranno di essere coraggiosa, di guardare senza scuse a ciò che non va e – se vorrai – ti permetterano di trovare la tua personale strategia per fare il cammino più giusto per te oggi.

E tu, Ape furibonda, che ne pensi di questo racconto? Se l’articolo ti è stato utile, se Francesca Sanzo ti ha ispirata leggi anche Donne e vino: il racconto di Donatella Cinelli Colombini.

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