Giorgia Di Stefano

Giorgia Di Stefano: cineturismo e desideri pop

di Mariagrazia Veccaro

Ho uno stradario aggiornato, su uno stropicciato quadernetto a righe, di tutti i posti visti al cinema o nelle serie TV che vorrei un giorno visitare. Da una manciata di mesi a districarci alla scoperta nel Belpaese dei luoghi da visitare che hanno fatto da sfondo ai telefilm più amati degli ultimi anni ci ha pensato Giorgia Di Stefano con la pubblicazione di L’Italia delle serie TV. Guida tra fiction e realtà (LINEA Edizioni).

Tra i troppi appuntati sono sottolineati, con evidenziatore rigorosamente arancione, un lancio di pizza perfetto su un tetto di Albuquerque alla Walter White, il buen retiro di Luke Skywaler sull’isola di Skellig Micheal e Hobbiton, ricostruita da quel visionario di Jackson vicino ad Auckland.

In cuffia ho segnato: Woke Up This Morning degli Alabama 3 da mettere in play sul Lincoln Tunnel, sotto il fiume Hudson, per scimmiottare l’opening de “I Soprano”, e Angelo Badalamenti sulle cascate di Snoqualmie.

Come diner: da KATZ, sulla East Side di Manhattan, per mangiare “la stessa cosa che ha preso lei” come in “Harry ti presento Sally” e da PJ Clarke’s di fronte al Lincoln Center, una volta chiamato O’Neal Balloon, almeno quando Alvy cincischiava di psichiatri e galline in “Annie Hall”.

Il cineturismo è, non a caso, oramai diventato negli ultimi anni il trend più in voga del leisure travel. Secondo un’indagine di PhotoAid nel 2022 il 96% dei viaggiatori ha visitato almeno una volta nella vita i set dei propri titoli preferiti.

Alla scoperta del cineturismo con Giorgia Di Stefano

Se dovessi spiegare a un alieno cosa sia la generazione dei millennial citerei Giorgia Di Stefano, tutta nostalgia e sigle dei cartoni animati che ancora sa a memoria, diari della Smemoranda dove piegava a origami i poster di Luke Perry presi da “Cioè” e scorpacciate di visioni di film che di solito rete 4 mandava in onda in orari che soli pochi coraggiosi osavano sfidare.

Quando Beverly Hills 90210 è arrivato in Italia, io andavo alle medie (periodo che ricordo con grande affetto e al quale sono molto legata, nel bene e nel male). Quella serie – anzi telefilm, perché negli anni ‘90 li chiamavamo così – per me rappresenta l’inizio di tutto: tv, cinema, musica, la mia passione smisurata per la cultura e l’intrattenimento pop, inizia da lì.

Con un nickname ripreso da un romanzo famoso, Stargirl, e al quale è tuttora affezionata, Giorgia ha iniziato a scrivere sul web tanti anni fa, quando ancora non c’erano i social, con un blog in cui raccontava le sue emozioni e le cose di tutti i giorni.

Dopo aver studiato all’università Beni Culturali con indirizzo cinema, teatro e TV è riuscita a coniugare le sue passioni in lavoro diventando redattrice su riviste, per eventi e festival e copywriter in delle agenzie di comunicazione a Milano, città dove si è trasferita con la famiglia romana quando aveva quattordici anni.

Di Roma ho ricordi splendidi legati a persone speciali, e anche se non ci torno spesso, sento un legame forte con alcune peculiarità della città. Milano per me, da sempre, è “casa”: è una città che mi ha accolta, sorpresa e stupita. Qui ho trovato il mio “nido”, il mio spazio, tanti stimoli. Non nascondo che da qualche tempo però, questo “spazio” mi va stretto, Milano è cambiata durante e dopo la pandemia e tante cose, oggi, mi piacerebbe cercarle e trovarle altrove. Saprei anche già dove, ma certe cose sono più facili a dirsi che a farsi.

New York: andata e ritorno

Quando, con l’avvento della serialità americana in Italia, in piena Golden Age della TV, Giorgia scopre “Sex and the City” si innamora pazzamente di New York. Aspetta il suo viaggio di nozze negli States per trascinare il marito nel suo primo tour alla ricerca delle scale di Carrie e della pasticceria del Magnolia Bakery per un cupcake.

La sua prima pubblicazione, “New York Trip! La guida pop alla città. Storie, strade, serie TV” (Porto Seguro) esplora proprio gli angoli più nascosti e i quartieri meno conosciuti della città che non dorme mai attraverso i set di numerose serie.

Al quartiere Williamsburg a New York di “Girls” e “Younger” seguiranno poi, nel corso degli anni altri, innumerevoli altri viaggi alla ricerca delle location delle storie che più le sono rimaste nel cuore, persino di quelle descritte tra le pagine della sua voluminosa libreria, come l’Irlanda di Sally Rooney o la Scandinavia dei nordic noir.

L’universo femminile nelle serie tv

Nonostante anche la collezione di visioni di Giorgia Di Stefano continui ad aumentare tanto da averla fatta diventare, su Instagram, una vera e propria guru delle puntate settimanali da consigliare, “Sex and the City” resta comunque la sua preferita perché, assicura, ha esplorato con sottigliezza l’universo del desiderio e dell’amicizia al femminile.

Credo che da Sex and the City in poi, le serie femminili abbiano fatto notevoli passi avanti, sia quando si tratta di titoli più leggeri e sbarazzini (penso a The Bold Type e Younger, per esempio), sia quando parliamo di storie (a volte vere, altre volte puramente di fiction) che affrontano tematiche urgenti e attualissime. Tra le migliori serie femminili di questi anni, per tematiche esplorate e interpretazione, per me è impossibile non citare I May Destroy You, I Hate Suzie, Unorthodox, Big Little Lies e The Handmaid’s Tale. E ancora, The Marvelous Mrs. Maisel, Fleabag, High Fidelity, Single Drunk Female, Russian Doll… potrei andare avanti per ore, chi segue i miei Consiglietti Seriali su Instagram, sa!

Giorgia Di Stefano - libri

Quel viaggio chiamato scrivere

Nel girovagare pop del cineturismo si intrecciano finzione e realtà, corrispondenze paesaggistiche e identificazioni emotive che porteranno ogni volta a sfasciare il diaframma che separa noi, il soggetto che vede, dall’oggetto che vediamo.

In questi viaggi a farci da Virgilio contemporaneo viaggi attraverso le sue due prime pubblicazioni (e sicuramente nelle prossime) è Giorgia che ci ricorda dell’importanza di non smettere mai di fantasticare e magari di trovare anche il coraggio di prendere quella valigia e partire da sole.

Scrivo per regalare agli altri un riparo dal mondo fuori, tra luoghi e storie indimenticabili

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Care Api Furibonde, incontriamoci a Montauk!

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